mercoledì 1 luglio 2015

L’importanza di relazioni sane.



La relazione con l'altro e il modo in cui viviamo questa relazione sono condizioni fondamentali nella vita di tutti i giorni. Le nostre emozioni più intense, vengono evocate nelle relazioni interpersonali, così come le nostre paure più profonde, come può essere, ad esempio la fobia della perdita di una relazione attaccamento, che consiste nella paura intensa e nel panico di perdere relazioni importanti. Niente come una relazione ci mostra dove siamo bloccati, chiusi, o rigidi, o ancora dove facciamo fatica ad entrare in contatto, dove abbiamo paura, e dove rifiutiamo di accettare la realtà. Nient’altro porta così velocemente alla superficie la nostra ferita relazionale, ovvero quel bisogno di essere accuditi e protetti ignorato da chi doveva prendersi cura di noi; le relazioni umane agiscono continuamente da cartina di tornasole per verificare la profondità della nostra ferita.
Attraverso le relazioni di attaccamento, ma anche attraverso le nostre ferite relazionali, si creano dei modelli relazionali, che includono le nostre convinzioni di base persistenti, come ad esempio “posso fidarmi”, oppure “nessuno si preoccupa di me”, o "non sono amato". Abbiamo sviluppato, attraverso le prime relazioni di attaccamento e le ferite relazionali,  uno “stampo”, a cui cerchiamo di adattare, in qualche misura, le nostre relazioni future. Questi modelli ci fanno, in pratica, da guida nella scelta delle nostre relazioni sane e non sane. 
Nelle relazioni non sane sperimentiamo l’esperienza di essere traditi, rifiutati o abbandonati, provocando alcuni tra i sentimenti più intollerabili, come odio, rabbia, vergogna, solitudine, paura e disperazione.
Quando, invece, si vivono relazioni sane, sperimentiamo sicurezza, protezione, calma e regolazione emotiva, contatto fisico, comunicazione, supporto e un senso di appartenenza. Bowlby nel 1973 affermava, quella che è l'essenza di una sana relazione:“Gli esseri umani di tutte le età si trovano ad essere più felici e ad essere in grado di mettere in pratica i loro talenti al meglio, quando sono sicuri che vi siano una o più persone di fiducia che andranno in loro aiuto in caso di difficoltà”. Sapere che c'è un altro che si prende cura di noi nel momento del bisogno, o in un periodo particolarmente difficile della nostra vita, può farci sentire protetti, accuditi, compresi e, soprattutto, non ci fa sentire soli. Ecco perchè è importante riuscire a costruire e mantenere una relazione sana con l'altro.


Quali sono i principi di una relazione interpersonale sana?

Basarsi sul rispetto reciproco, sull’empatia e sull’uguaglianza.
Si è entrambi capaci di fissare dei limiti chiari con l’altro e di essere assertivi senza essere aggressivi.
Entrambi hanno un equilibrio relativamente sano tra autonomia, dipendenza e interdipendenza.
Vi sentite entrambi al sicuro nel rapporto.
Entrambi avete un senso stabile dell’altra persona, anche quando non è con voi; potete tenerla nel cuore e nelle mente.
Riuscite entrambi a regolare le emozioni che vengono evocate nella relazione.
Entrambi siete in grado di negoziare e risolvere gran parte dei conflitti.
Entrambi avete la fiducia di base.
Solitamente siete entrambi capaci di capire e riflettere sulle motivazioni, e le intenzioni dell’altra persona in modo accurato.
Il rapporto si basa sul negoziare ciò che è meglio per voi due, non sul potere, né sul controllo, il dominio e la sottomissione.
Entrambi potete parlare dei vostri sentimenti e delle vostre esperienze interiori, senza paura del rifiuto e dell’umiliazione.

Sono principi che valgono in linea ideale, ma che vale la pena sforzarsi di ottenere e/o di raggiungere per poter poi vivere in relazioni sane. Vivere relazioni sane con l'altro presuppone una relazione sana con se stesso, per arrivare a questo, è necessario che le nostre ferite relazionali più profonde vengano curate, soprattutto quelle che facendoci da "stampo"  e da guida, ci hanno spinto, spesso, a vivere in relazioni non sane.
Pertanto, curare le ferite relazionali significa conquistare un po’ di libertà e di spontaneità dall'influenza che queste esercitano su di noi; significa potersi fermare e analizzare che cosa sta succedendo quando la nostra ferita viene scatenata, invece di manifestare solamente una reazione emotiva; significa poter osservare e affrontare la propria vulnerabilità; significa, infine, riuscire a costruire una base sicura con l'altro, una relazione sana, alla quale chiedere aiuto e conforto quando viviamo particolari momenti di difficoltà. 

Bibliografia:
S. Boon, K. Steele, O. Van der Hart “La dissociazione traumatica”, 2013 Mimesis Edizioni 

J.Welwood “Amore perfetto, relazioni imperfette”, 2014 Feltrinelli Editore 
Dr.ssa Stefania Alfano
Psicologa Psicoterapeuta 


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